sabato 20 febbraio 2010

Attenti al lupo: film e licantropia, tutte le trasformazioni

Nelle sale dal 19 febbraio arriva Wolfman, horror diretto da Joe Johnston con Benicio del Toro e Anthony Hopkins: l'ennesima variazione sul tema del lupo mannaro, una della figure più sfruttate dal cinema del terrore nella storia. Se le origini dell'uomo lupo si ritrovano già nelle Storie di Erodoto, nella mitologia greca e nelle Metamorfosi di Ovidio, risale infatti addirittura al 1913 quello che è considerato il primissimo film sui licantropi, ovvero il cortometraggio muto The Werewolf di Henry MacRae.

Ma i primi due veri grandi classici del genere arrivano molti anni più tardi: il primo è Werewolf of London del 1935, diretto da Stuart Walker, e conosciuto in Italia con il titolo Il segreto del Tibet, il film che presenta per la prima volta un licantropo antropomorfo, vestito di abiti umani e capace di camminare su due piedi, o zampe. Pochi anni più tardi, arriva il film sui licantropi più noto di sempre: è il 1941 e il film è L'uomo lupo di George Waggner, con Lon Chaney Jr: il film di cui il nuovissimo Wolfman è il sequel ufficiale. In entrambi i film viene "affrontato" con gli effetti speciali dell'epoca il problema della trasformazione da uomo ad animale, e viceversa. Ecco un paio di esempi:



I decenni passano, ma i lupi mannari restano: mentre il film con Lon Chaney diventa una saga di grande successo, gli inquietanti e violenti uomini-lupo restano una fonte di ispirazione per moltissimi film negli anni a seguire. Tra gli altri, c'è Implacabile condanna, ovvero The Curse of the Werewolf, della leggendaria casa inglese Hammer, diretto da Terence Fisher. Ma anche l'italianissimo La lupa mannara di Rino di Silvestro, uscito nel 1976. E anche un regista di B-Movie come Larry Cohen ha detto la sua nel 1981 con Full Moon High, variante scherzosa e a bassissimo costo ambientata tra i corridoi di un liceo.

Proprio in quell'anno arrivano però i due film che cambiano le carte in tavola: grazie al maestro del make up Rick Baker, L'ululato di Joe Dante e Un lupo mannaro americano a Londra di John Landis sono i primi film a rappresentare la mutazione da uomo a lupo senza l'utilizzo di dissolvenze e trucchi ma con l'aiuto di effetti speciali all'avanguardia. Da allora, gli appassionati del cinema dell'orrore si dividono in fazioni, tra chi preferisce la magistrale mutazione del primo film o il tocco ironico del secondo, sulle note di Blue Moon. Ecco i video delle due leggendarie mutazioni:



I film di Landis e di Dante restituiscono alla licantropia una grande popolarità, una vera e propria seconda giovinezza. Tra i film prodotti sull'onda del loro successo, c'è una commedia horror adolescenziale con Michael J. Fox che ottiene negli anni lo statuto di cult movie per la generazione cresciuta negli anni '80. Uscito nel 1985, in originale si intitola Teen Wolf, ma in Italia è conosciuto con il titolo Voglia di Vincere. Nel decennio successivo a interpretare il ruolo del licantropo è chiamato invece il grande Jack Nicholson in Wolf di Mike Nichols. Nel frattempo, con il passare degli anni, la tecnica si raffina sempre più: siamo a un passo dall'avvento della grafica computerizzata.



Infine, arriviamo ai giorni nostri. Dove i lupi mannari sono sempre in voga, anzi, sempre di più: per esempio grazie ai film della "serie" Ginger Snaps, che in Italia è uscita disordinatamente con il titolo di Licantropia. Oppure, caso assai diverso, grazie all'irresistibile Dog Soldiers, diretto da Neil Marshall, poi regista di Doomsday. Ma soprattutto grazie a due vere e proprie saghe: quella di Underworld, con la lotta eterna tra i vampiri e i "lycan" - vale a dire, i licantropi. E quella di Twilight, in cui dal secondo capitolo New Moon, accanto agli emaciati e affascinanti vampiri, sono stati introdotti nella storia anche gli uomini-lupo. La tecnologia ha fatto davvero passi da gigante. Ecco i video:



E infine, arriva Wolfman di Joe Johnston, in cui vengono abbinate la grafica computerizzata per rappresentare la mutazione e, per il look dei mostri, un make up "vecchio stile" che ha le sue origini proprio in quei primi film che sconvolsero e spaventarono le platee negli anni '40 e nelle generazioni a seguire. Ecco un piccolo teaser:


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