martedì 8 dicembre 2009

Steshenie Meyer e Volterra


"Ho scelto l'Italia perchè avevo bisogno di un luogo con una storia secolare.
La scelta in particolare di Volterra è stata una cosa strana.
Avevo scritto l'intera scena dei Volturi prima ancora di scegliere un luogo dove ambientarla.

All'inizio, avevo pensato di creare una città immaginaria, perchè a questo punto, cominciavo a realizzare che la gente avrebbe davvero letto questo libro, ed ero nervosa pensando a cosa pensassero i veri cittadini di Forks o ancora di più i veri abitanti di La Push. Mi ero presa davvero delle grandi libertà di fantasia con la loro storia e non sapevo se l'avrebbero trovato divertente o irritante.
Così, per evitare simili momenti di panico, ho deciso di dislocare il mio clan di antichi vampiri dominatori in un luogo inventato appositamente.

Lo volevo chiamare "VOLTURIN", e sapevo che dovevo piazzarlo in Toscana, ad un'ora o due da Firenze. Avevo già scritto la sequenza del viaggio dall'aeroporto. Avevo anche già scritto le mie descrizioni della piazza e della torre dell'orologio e della stanza dei Volturi.
Così ho preso una mappa della Toscana, per capire se Alice avrebbe dovuto guidare verso nord, sud, est o ovest e...guarda un po'..trovo una città chiamata "Volterra" a un'ora circa da Firenze.
Così ho fatto una ricerca immagini su Google e la prima immagine in assoluto che venne fuori fu la torre dell'orologio di Volterra.

Brividi.

Chiamai mia sorella (che aveva già letto le parti sulla fantasiosa Volturin) e le dissi di guardare Volterra.
Si impressionò anche lei, perchè se l'era immaginata allo stesso modo. Fu realmente un momento da "pelle d'oca".
Da quel momento abbandonai l'idea di creare una città fittizia e sperai che gli abitanti di Volterra non si preoccupassero di qualche vampiro. Quando la visitai, pochi anni dopo, tutte le persone con cui parlai si dimostrarono felici riguardo ai vampiri. Quello che li ha colpiti in realtà è la fontana.
Non ne hanno una, ma io penso che la loro piazza sia perfetta anche senza."

STEPHENIE MEYER

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