martedì 8 dicembre 2009

“New Moon”: adrenalina e emozioni

“Se è il pericolo che serve a vedere lui, cercherò il pericolo”. Adrenalina pura mista a senso del vuoto: è questa la formula vincente di “New Moon”, il film di Chris Weitz basato sull’omonimo romanzo di Stephenie Meyer, che lo ha definito “una montagna russa emotiva”. Nel sequel del fortunato “Twilight”, accanto al tema dell’amore folle e impossibile tra l’umana Bella e il vampiro Edward (interpretati da Kristen Stewart e Robert Pattinson), vediamo i due protagonisti alle prese con la “realtà del dopo”: cosa comporta questa unione? La risposta è chiara e disarmante: pericolo. Edward vuole proteggere la sua donna, prima che sia troppo tardi.
“Il mio mondo non è il posto per te”: con queste parole mette fine alla loro storia, e lascia la piovosa Forks insieme alla sua famiglia. Pattinson è cresciuto rispetto al periodo di Harry Potter (nel quarto episodio era Cedric Diggory) e allo stesso prequel. Con una forte espressività e uno sguardo gelido, disarmante, a volte difficile da sostenere, si veste perfettamente del suo personaggio: il suo modo di recitare ricorda il metodo Stanislavskij. Segue una lunga introspezione psicologica della Bella-sola: l’attrice, già nota al pubblico con alcuni film (tra cui “Panic room” di David Fincher), si cala benissimo nella parte, come se provasse lei stessa quelle sensazioni: spesso non ha bisogno nemmeno della parola, perché il suo viso e i suoi gesti parlano da soli. E lo spettatore resta incollato a seguire le sue emozioni.
È davvero insolito il silenzio che c’è in sala: non uno schiamazzo, non una risata. Nulla. Solo facce incollate allo schermo: la recitazione della Stewart è davvero coinvolgente. Per non parlare delle scene in cui è in preda agli incubi: fa davvero venire i brividi. Colui che la risolleva e la distrae è il suo amico di sempre, il licantropo Jacob: il suo interprete, Taylor Lautner, colpisce i più per il suo fisico scolpito (ha fatto un cambiamento davvero notevole rispetto al primo film), soprattutto per quanto riguarda l’agilità nei movimenti: non a caso è stato campione mondiale di arti marziali. Il ruolo di Jacob Black, oltre alle fattezze, gli si addice soprattutto per la capacità di spaziare dalla dolcezza adolescenziale alla durezza caratteriale tipica di un uomo.
Degna di nota è la tecnica delle riprese: quando la telecamera gira intorno agli attori sembra quasi di entrare nella scena e di “toccarla con mano”. Effetto zero-monotonia con la scena in continuo movimento, e una colonna sonora che ben le si sposa. Non mancano i Muse, con il remix di “I belong to you”; sono presenti anche in “Twilight”, con “Supermassive black hole”, nella scena della partita di baseball. Adrenalina a mille nelle scene della corsa con le moto, del tuffo dalla scogliera, dell’approccio con i malcapitati di Port Angeles: l’unico modo per incontrare Edward è il pericolo, e Bella lo affronta. E lo spettatore partecipa. Davvero suggestiva la parte una delle scene finali, ambientata in Italia, alla corte dei Volturi (sorta di famiglia reale dei vampiri di Volterra; la scena, in realtà, è stata girata a Montepulciano). Tra loro spicca Michael Sheen (“Frost/Nixon”), col suo modo di porsi misterioso, affascinante ed inquietante allo stesso tempo, che ben si sposa al suo personaggio Aro. Ospite d’onore del cast è Dakota Fanning (“Mi chiamo Sam”) nel ruolo della vampira Jane. Anche qui, tra fughe e combattimenti, non si ha un attimo per respirare. “Poi, sarà per sempre”: i due innamorati si ritrovano... E il finale è qualcosa di assolutamente sorprendente.

fonte: il Velino

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